L’uomo nero


“Artefici di opere magnifiche che tingono il mondo con maestosità.
Meccanismi elaborati partoriti da menti brillanti che vomitano nell’oscurità orrore compresso.
Spicchi di realtà racchiusi in contesti assurdi che solo pochi osservano con l’intenzione di vedere e cambiare.
Schemi ben precisi e visibili delineano un futuro contestabile ma che si accetta con il senno del poi e la frenesia del subito.
Essenza di attimi passati che nessuno ricorderà per assenza momentanea degli stessi nel momento stesso che lo vivono. Pensieri disconnessi e realtà irreali, tingono l’ombra di colui che occupa lo spazio concesso.
Consumatore di speranze altrui, occupa l’ombra nella falsità di un volto che esprime finzione.
Vittima di se stesso esprime idiozia, certo di una realtà assurda che chiama vita.”

Tratto da Apocalypto

di Massimiliano Cerrone

Odissea


21/03/2011

Non sono mai stato un politico, non voglio esserlo, ne lo sarò mai.

Il mio punto di vista e di conseguenza il mio sdegno nasce puramente da un’analisi filosofica, umanitaria, di coscienza, dove l’essere umano e non gli interessi materiali sono sempre collocati come centro del tutto.

Perché odissea del genere umano?

Primo, perché credo vista l’attuale situazione militare, il termine “odissea” sia il più giusto, quello che rappresenta meglio, ancora una volta tutta “l’idiozia umana”.

Secondo, perché cos’è se non una odissea il vivere una situazione militarizzata o militarizzante? Riferendomi ovviamente a tutte le parti coinvolte. In una guerra, in nessuna guerra e la storia ne porta le prove e testimonianze, non esiste realmente ne un vinto ne un vincitore, non è mai esistito. I vincitori così come i vinti l’unica cosa che hanno sempre ottenuto sono state le sofferenze che i rispettivi popoli hanno dovuto subire. La guerra non è altro che il fallimento, il segno che identifica meglio gli errori orrori che sono stati commessi da tutte le parti coinvolte. Così come non esistono i “missili chirurgici” non esiste una “guerra giusta”. Le guerre sono state e continueranno sempre ad essere sbagliate. In egual modo, ogni forma di pensiero che passi o che preveda l’uso di qualsiasi forma di forza, di coercizione è sbagliata. Dov’è l’uguaglianza, dov’è la fraternità che per decenni tutti gli esseri umani hanno voluto sottolineare per giustificare le proprie azioni? Dov’è il diritto alla vita? Dov’è il diritto alla vita che ogni religione ha la presunzione di sottolineare? Perché di presunzione si tratta. Il voler concedersi la facoltà di parlare di diritto quando il diritto non viene mai perseguito è solo presunzione, presunzione nel pensare di avere il diritto di poter mentire. Così come il diritto di giustizia, che non è che una lieve brezza in un contesto caotico e tumultuoso governato dal vero e unico dio, il denaro. In questa nuova odissea, quello che ancora mi spinge a perseguire il mio unico fine, ovvero quello di stimolare la coscienza collettiva è sapere che nel mondo esistono molti che aspirano a quel diritto. Non posso credere che culture diverse, non possano coesistere pacificamente nella terra che ci è stata donata. Non posso credere che nel mondo possa esistere un solo essere umano che non vuole vivere in pace, se non è controllato da una fame smodata di ricchezza e potere. Ci siamo fatti del male, lo abbiamo sempre fatto e oggi, continuiamo a farcelo. Il fallimento ancora una volta è visibile e tangibile come non mai. In questo nuovo millennio, dov’è finita la nostra evoluzione?

Massimiliano Cerrone