La domanda…

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NEL BENE copy

Autocontrollo & Moderazione


ANARCHIA w

 

Autocontrollo e moderazione, questa è la nuova politica che i corrotti e nella maggior parte dei casi, anche lecca-culo, vorrebbero che gli utenti adottassero nei loro commenti!

Vi spiego a grandi linee cosa intendono con questa nuova “boiata”!

In sostanza la cosa è molto semplice, gli utenti dovrebbero auto-controllarsi quando esprimono certi “apprezzamenti” nei confronti della classe politica ma non solo.

Per farla breve, il ladro, lo stupratore, l’omicida, ma soprattutto il mondo politico dovrebbe essere trattato con i guanti bianchi. Quindi il padre di famiglia, colui che viene giornalmente derubato dei suoi diritti, colui che vive senza lavoro o tutti coloro che per qualche motivo hanno da ridire nei confronti di codesti individui, devono esprimersi come se stessero parlando di San. Francesco. Nessuna differenza! Se ha ucciso o depredato il popolo o qualcuno del popolo, coloro devono essere trattati con tanto di rispetto!

Dio!  Dio! Dio! A che punto siamo arrivati! Roba da non credere! Non solo trovo il tutto a dir poco insensato, ma oltremodo oltraggioso! Quindi da domani miei cari lettori, non importa se siete onesti o disonesti, tutti gli altri dovranno trattarvi nello stesso modo! Devo dire che questo in parte rispecchia la nostra legge, visto che se sei Italiano finisci in galera, mentre se sei extracomunitario, sei un martire e uno che nella vita ha sofferto a tal punto che puoi ottenere tutto senza fare una sega! A meno che certo non sei un politico che va avanti di frodi e bugie!

Ma andate a cagare! Voi e le Vs. idee demenziali. Ai media invece dico loro, fate una bella cosa, iniziate a dire come stanno le cose, che di stronzate ne dite a valanga!

In virtù di ciò non posso che constatare che la verità, fa sempre male!

CONTRO LO SFRUTTAMENTO DELLE MASSE

Massimiliano Cerrone

Citazione (non mia)


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“Come si può essere affascinati da questa vita, privata di attrattive, di ingenuità e di spontaneità. Come non preferire di restare qui nell’oscurità, se la fuori un mare di sordità, ci sta trascinando ad essere irrimediabilmente disgraziati.”

Politica


Armony – Il sogno che si ripete


Chiudo gli occhi… Mi rilasso, seguendo con la mente, sempre più lentamente il simbolo dell’infinito…

Mentre il mio corpo, ha la sensazione di perdere lentamente peso, mi ritrovo sempre più  avvolto in un morbido cuscino.
Come un caldo abbraccio che mi da forza e speranza, mentre il dolce calore che mi avvolge sempre di più, mi allontana ulteriormente dal terreno.
E’ tutto libero intorno a me, il bianco regna sovrano e il silenzio così maestoso sembra che suoni uno spartito scritto da una mente superiore.
Finalmente libero, lascio vagare la mia fantasia che alimentata da così maestosa tranquillità ha eliminato gran parte del grigio che ha conosciuto.
Si aprono allora, con il ritmo impetuoso di mille tamburi, un’infinità di strade, di corridoi.
Mondi indefiniti, i cui contorni non ancora nitidi si consolidano lentamente, mentre ai miei occhi si fanno sempre più grandi.
Uno, tre, dieci, cento, mille un numero che cresce di volta in volta, come cresce di volta in volta la sensazione della mia esistenza.
Come parte infinitesimale non sono che un tassello di qualcosa che non ha dimensioni.
Comprendo allora quanto è debole l’essere umano.
Quanto è sciocco il suo comportamento, delle volte!
Amabile e compassionevole, riesce a trasformarsi nell’incarnazione del nero e del tetro.
Là, lontano da tutto, dove ogni cosa ha perso valore, tempo, peso, suono, là, riesco a trovare me stesso.
Là  dove non c’è nulla, ho trovato il tutto.
Immerso nella pace e nella calma che ormai mi avvolge, percepisco fisicamente il mutare delle cose.
La lenta evoluzione del mio essere.
Come una nuvola che si espande senza una forma ben definita in tutte le direzioni, percepisco la lenta evoluzione.
Il susseguirsi spasmodico, caotico sembrerebbe, ma alla fine, segue un percorse ben definito ma che nessuno conosce.

Questa non è che la parte iniziale, di un’infinità di sogni che da anni ormai, mi segue ovunque mi trovi!!!!

Massimiliano Cerrone

Fanculo la nazionale!!!!!


A tutti coloro che esultano perché dodici coglioni hanno vinto una partita. Questo sport da dementi che insieme alle tette rifatte che vi propinano in televisione contribuiscono a tenere buono un popolo mentre viene sfruttato! Bravi siete stati bravi … avete vinto ora rimettetevi a 90 gradi che la classe politica deve continuare a farvi il culo e a sfruttarvi come mucche da latte!!!!!

Perché restare in Italia…


Ipocrisia!


Quanto odio l’ipocrisia dei media. Trapela attraverso le parole, i gesti, la voce carica di bramosia per le cattive notizie. Non si tratta di divulgare le notizie come tale, ma trapela l’ingordigia nella brutta notizia, pur di far notizia. Che schifo!! Mi sono sempre chiesto che effetto farebbe, leggere sui media notizie del tipo: “La signora Rossi dopo 9 ore di travaglio ha dato alla luce uno splendido neonato.” Ma no! Si cercano disperatamente i morti, il sangue, pur di far notizia e delle volte si crea una vera e propria paranoia scenografica pur di creare la storia.

Massimiliano Cerrone

Buon Natale!!!


Anche questo Natale è passato o sta passando. Mentre molti cantavano e festeggiavano, altri, come nelle migliori delle tradizioni non sono rimasti a guardare. Hanno messo bombe, ucciso uomini, donne e bambini. Si! Non ho nulla da obiettare, poiché oggi anche questa è normalità, ma nel dimostrare quanto inutile sanno essere certi uomini, lancio loro il mio più risentito disprezzo.

Massimiliano Cerrone

L’uomo nero


“Artefici di opere magnifiche che tingono il mondo con maestosità.
Meccanismi elaborati partoriti da menti brillanti che vomitano nell’oscurità orrore compresso.
Spicchi di realtà racchiusi in contesti assurdi che solo pochi osservano con l’intenzione di vedere e cambiare.
Schemi ben precisi e visibili delineano un futuro contestabile ma che si accetta con il senno del poi e la frenesia del subito.
Essenza di attimi passati che nessuno ricorderà per assenza momentanea degli stessi nel momento stesso che lo vivono. Pensieri disconnessi e realtà irreali, tingono l’ombra di colui che occupa lo spazio concesso.
Consumatore di speranze altrui, occupa l’ombra nella falsità di un volto che esprime finzione.
Vittima di se stesso esprime idiozia, certo di una realtà assurda che chiama vita.”

Tratto da Apocalypto

di Massimiliano Cerrone

Odissea


21/03/2011

Non sono mai stato un politico, non voglio esserlo, ne lo sarò mai.

Il mio punto di vista e di conseguenza il mio sdegno nasce puramente da un’analisi filosofica, umanitaria, di coscienza, dove l’essere umano e non gli interessi materiali sono sempre collocati come centro del tutto.

Perché odissea del genere umano?

Primo, perché credo vista l’attuale situazione militare, il termine “odissea” sia il più giusto, quello che rappresenta meglio, ancora una volta tutta “l’idiozia umana”.

Secondo, perché cos’è se non una odissea il vivere una situazione militarizzata o militarizzante? Riferendomi ovviamente a tutte le parti coinvolte. In una guerra, in nessuna guerra e la storia ne porta le prove e testimonianze, non esiste realmente ne un vinto ne un vincitore, non è mai esistito. I vincitori così come i vinti l’unica cosa che hanno sempre ottenuto sono state le sofferenze che i rispettivi popoli hanno dovuto subire. La guerra non è altro che il fallimento, il segno che identifica meglio gli errori orrori che sono stati commessi da tutte le parti coinvolte. Così come non esistono i “missili chirurgici” non esiste una “guerra giusta”. Le guerre sono state e continueranno sempre ad essere sbagliate. In egual modo, ogni forma di pensiero che passi o che preveda l’uso di qualsiasi forma di forza, di coercizione è sbagliata. Dov’è l’uguaglianza, dov’è la fraternità che per decenni tutti gli esseri umani hanno voluto sottolineare per giustificare le proprie azioni? Dov’è il diritto alla vita? Dov’è il diritto alla vita che ogni religione ha la presunzione di sottolineare? Perché di presunzione si tratta. Il voler concedersi la facoltà di parlare di diritto quando il diritto non viene mai perseguito è solo presunzione, presunzione nel pensare di avere il diritto di poter mentire. Così come il diritto di giustizia, che non è che una lieve brezza in un contesto caotico e tumultuoso governato dal vero e unico dio, il denaro. In questa nuova odissea, quello che ancora mi spinge a perseguire il mio unico fine, ovvero quello di stimolare la coscienza collettiva è sapere che nel mondo esistono molti che aspirano a quel diritto. Non posso credere che culture diverse, non possano coesistere pacificamente nella terra che ci è stata donata. Non posso credere che nel mondo possa esistere un solo essere umano che non vuole vivere in pace, se non è controllato da una fame smodata di ricchezza e potere. Ci siamo fatti del male, lo abbiamo sempre fatto e oggi, continuiamo a farcelo. Il fallimento ancora una volta è visibile e tangibile come non mai. In questo nuovo millennio, dov’è finita la nostra evoluzione?

Massimiliano Cerrone

Pantaloni si pantaloni no…


Sapete di tanto in tanto mi piace navigare questo mondo, questo spazio ormai reso virtuale sotto diverse spoglie. Tanto per vedere cosa riportare altrove….

Mi chiedevo quale potesse essere la convenienza nel percorrere un’esistenza con un dito infilato su per il culo. Considerando che l’Italia ha sempre prodotto ottimi abiti e messo sempre un sacco di tasche ovunque, mi chiedevo quale fosse la convenienza di portarlo altrove….il dito?

Come disse un altro grande fesso che credeva in qualcosa, “Datemi una leva che vi solleverò il mondo”.

La leva signori, la leva, questo semplice attrezzo che può sollevare montagne e anche persone. Sii perché miei cari signori in questo caso la leva è proprio questo dito.Questo dito che portiamo sempre con noi e con cui ci fanno girare come trottole. Ci comandano e vincolano con le loro scelte le nostre vite. Con questo dito vi dicono quando ridere e quando non ridere, vi dicono quando dovete chinare il capo e quando dovete farlo due volte, vi dicono cosa pensare, cosa dire e cosa fare.

Ma questo è un dito magico? E’ un dito portante con il quale vi controllano.

Signori ma quando decidete di non farmi prendere più per il sedere e di decidere una buona volta di mandare a casa tutti questi politici del cazzo, ladri e truffatori.

Quando decidete di pensare con le Vostre teste, perché sappiate che anche coloro che pensano di farlo non sempre lo fanno, perché fanno parte di un’allucinazione collettiva!!!!!

Che lo sforzo sia sempre con Voi. In alto il dito della vittoria e siate fieri di essere Italiani controllati.

Ave Cesare

Sempre Massimiliano Cerrone

Le Ali


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Le Ali: 160 Pagine inedite attraverso un fantasioso romanzo.
Il racconto, la storia, la paura, la solitudine, la ricerca di se stesso e della verità.

Introduzione

Prodotto di un procedimento a noi superiore, siamo tutti frammenti, schegge dalle proporzioni microscopiche in un mondo macroscopico, infinito. In questo mondo infinito, in continua espansione, niente è fine e niente è inizio. Come un tunnel che nessuno ha mai costruito, quella che potrebbe essere la fine, può essere anche l’inizio, quello che conta è come lo si percorre. Così la vita come la morte seguono lo stesso percorso, quello che cambia è solo il punto di vista. Nell’ignoranza di ciò che non capiamo, abbiamo creato i miti, sui miti abbiamo costruito nazioni e sulle nazioni abbiamo creato leggende. Infinite storie, hanno colorato piccole schegge, che si sono unite ad altre formando frammenti sempre più grandi. Come i pezzi di un puzzle dalle proporzioni cosmiche, il disegno finale ci è sconosciuto. Colori come il bianco e il nero hanno e continuano a tingere questi frammenti, bene e male, hanno preso possesso di spazi in cui annidare.

Il messaggio nella bottiglia non è altro che l’ultimo frammento che attraversa il tempo portando con se, per chi lo leggerà, il verdetto finale, l’appello finale. Se dobbiamo essere gli artefici della nostra fine, facciamolo almeno con la consapevolezza del giudizio e con la coscienza del bianco e del nero. Tutto quello che fu scritto, non deve essere, non può essere, solo un buon inizio, ma un giusto cammino. Oggi, purtroppo abbiamo perso il giusto percorso e colori meno vivaci continuano a tingere i frammenti.

Perché inviare un messaggio di pace nello spazio se non riusciamo a recepirlo sulla terra?

Se vogliamo invece, essere gli artefici della nostra fine, lasceremo che il nero ricopra indisturbato ogni cosa e il solo messaggio che tramanderemo, sarà quello della nostra fine nella piena ignoranza, senza aver saputo dare il giusto valore al senso della vita, al perché esistiamo. Cercare di migliorare è un diritto, un dovere che è intrinseco alla nostra natura, ma farlo sulle sofferenze altrui è un diritto che non ci spetta. Perché cerchiamo altre forme di vita, se siamo consapevoli che il nostro agire non può che essere visto e giudicato come dannoso e controproducente? Non dovremmo temere di “non trovare nessuno” la fuori, dovremmo invece temere il contrario, poiché potremmo essere giudicati per le nostre azioni.

In un mondo dove la libertà è diventata merce di scambio, in un mondo dove la giustizia e uguaglianza sono effimere chimere, dovremmo temere il giudizio e non cercarlo a tutti i costi.

In un mondo dove l’armonia è la chiave della vita, abbiamo scelto di suonare le note sbagliate. In un mondo dove tutto ha un senso, facciamo cose che non lo hanno. In un mondo, dove tutto o quasi ci è concesso, abbiamo scelto l’autodistruzione e la solitudine.

Le Ali…In un mondo dove tutto ha un senso.

Buona Lettura.

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Massimiliano Cerrone

… S.O.S. Eroe cercasi !!!!

In evidenza


Tratto da BuerCaim di Massimiliano Cerrone

Tra alti e bassi, tra brutto ed inverosimile, la trama più intrigante di tutti i tempi volge al suo seguito. Coinvolti dai miti delle grandi produzioni digitali e dalle idee e speranze in esse racchiuse, continuiamo ad immaginare che il bianco vinca sempre sul nero e che l’atto umano, ormai perduto, possa ancora suscitare stupore. Lacrime digitali per sentimenti digitali. Lacrime non tanto per quello che suscitano, ma perchè sottolineano cosa stiamo perdendo o cosa abbiamo già perso. Lacrime alla memoria di un possibile che ostentiamo digitalmente, ma non facciamo nulla per renderlo reale. Che tutto faccia parte di un disegno già prescritto? Nel percorso dell’evoluzione, siamo destinati alla distruzione? Non posso che non ridere, il solo pensarlo è assurdo e totalmente privo di logica. Il controsenso, oserei dire colossale è più che evidente. Usiamo l’ingegno per creare oggetti sempre più perfetti ed innovativi, ma nonostante tutto non riusciamo a dare al materiale la giusta importanza. Non riusciamo o non vogliamo mettere la vita in primo posto e quando lo facciamo è sempre per un doppio fine che porta al potere personale. Viviamo nel controsenso una vita sempre più artefatta e mediocre, scarna, fredda, alternata ad una, che di tanto in tanto tingiamo con sprazzi d’amore. Piccole scene, piccoli castelli umanitari, le cui fondamenta, il più delle volte inesistenti o fatiscenti servono solo come copertura. Il presupposto del giusto, sono le fondamenta sul quale costruiamo un palazzo di contraddizioni e atrocità. Può sembrare una visione pessimistica del presente, ma non è così, anzi, direi che rappresenta un buon inizio per ammettere ed accettare qual’è il vero problema, ovvero, il potere. I soldi sono solo l’unico punto su cui fare leva, ma il fine resta l’idea del potere. Nella nostra divina perfezione, abbiamo un punto debole, un tallone d’Achille. Ci proponiamo con la scusa dei buoni propositi perchè sappiamo che verranno risolti con metodi controllati. Il fine, la speculazione, resta il fine supremo e nulla è più importante della meta finale, il guadagno. Se non rende non lo si fa, se rende lo si fa, se fa male ma rende, beh possiamo sempre dire che non lo sapevamo. Non è pessimismo pensare che il problema risiede nella struttura stessa di come le cose vengono condotte. La forma di pensiero che costruisce l’idea, nel vero senso della parola che è sbagliata, corrotta, contorta, falsa. Mille persone in questo modo riescono, non ha comandare su gli altri, ma ha comandare sul sistema che favorisce prettamente il loro interesse, camuffando il tutto, come normale procedimento nel nome del paese. In tutta questa melma, non è strano che sempre più persone, utilizzando i mezzi a loro disposizione, inventano, un mondo alternativo, un mondo in perenne sviluppo, con quelle cose che ogni giorno ci vengono a mancare nel mondo reale. L’idea stessa dell’eroe è cambiata. Oggi dell’eroe non apprezziamo l’eroe per quello che rappresenta ma, per i poteri che ha. Poteri che lo rendono unico, forte di dire no, questo no. Oggi quello che secondo il mio avviso amiamo in un super eroe è fino a che punto può spingersi per imporre il suo volere. Ovviamente sempre nella corretta visuale comune del bene. Tutto questo per dire semplicemente, che ognuno di noi, fondamentalmente sa cosa è bene e cosa non lo è. Ognuno di noi, suo malgrado, porta dentro di se la verità, la chiara padronanza di poter scindere il bene dal male. Tutto quello che facciamo è comandato dal nostro cervello; tutto quello che facciamo e nel modo in cui lo facciamo, è il risultato di un procedimento che noi stessi abbiamo elaborato e infine messo in pratica. Sappiamo istintivamente se, rispetto a quello che ci circonda stiamo o no facendo una cosa sbagliata. Il male?… Il male è un’invenzione per poter giustificare le cose che si fanno coscientemente sbagliate. E’ una pezza, il jolly, la testa di legno. La presenza del male permette di giustificare una guerra. Se poi la guerra non c’è, allora si creano i presupposti per poterla innescare, urlando al male. Chiaramente, poi a farla sono gli altri, così come a subirne le conseguenze e chi l’ha creata ne percepisce i guadagni, nel nome del bene ovviamente. Il male infatti, guarda caso, appare la dove, solo ed esclusivamente esistono i presupposti economici per scatenare caos e guerre. Perché il male non si manifesta non so, su un isola deserta priva di qualsiasi risorsa? Perché il male invece guarda caso si manifesta la dove esiste non so, un miniera di diamanti? Per il semplice motivo che se l’isola è sterile, priva di qualsiasi interesse nessun umano ne richiede la proprietà.
Cammino per le strade della mia città osservando con stupore gli sguardi attoniti delle persone che ormai, schiacciati dal peso della speranza arrancano passo dopo passo sperando che il giorno dopo sia migliore del precedente. Una lenta corsa che giorno dopo giorno consuma lentamente le speranze di molti.
Siamo solo uomini, ma così perfetti da essere incredibilmente imperfetti.

Massimiliano Cerrone

“Il viaggio” da Apocalypto


“Ho cercato di spingermi oltre l’umana immaginazione, cercando con la mente quello che gli occhi non potranno mai vedere. Mondi indefiniti, immagini sfocate di un qualcosa che forse non avrà mai una forma concreta. Ho cercato di spingermi là dove la razionalità lascia il posto alla fede, cercando qualcosa di tangibile, qualcosa mi spinga a continuare a sperare in un cambiamento. Mi sono spinto là dove ogni cosa ha un solo senso. Poi, come se la terra non avesse più consistenza sono stato costretto a spingermi altrove, poiché tutto quello che conoscevo non esisteva più.”

Frammenti, piccole storie, dove la fantasia è una metafora, dove le situazioni non hanno schemi ma solo spunti. Frammenti di uno specchio che riflette solo una, di infinite realtà. Poter osservare la nostra e trasportarla in un mondo irreale, che è volutamente la visione comune del futuro. Un corto, un frammento, uno spaccato, una foto di un qualcosa che non esiste, ma che probabilmente esisterà.

Massimiliano Cerrone