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New Economy!!!
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Beccateve sta strofa!!!!!!
Nel paese dei balocchi ci sta Monti che fai i conti.
Nel paese dei balocchi i cittadini fanni i botti.
Nel paese dei balocchi c’è il politico che è corrotto.
Nel paese dei balocchi giustizia e parità son velleità.
Nel paese dei balocchi c’è la chiesa che dispensa. Cosa? Non si sa!
Nel paese dei balocchi fermi tutti, ci sta il popolo che paga per tutti!!!!!!
E vissero felici e contenti!!!!!!!
I politici fanno i ladri. I giudici fanno comunella con gli avvocati per prolungare le sentenze con tempi africani, 20 30 anni di bolli e timbri. I notai speculano sulla proprietà del buco del culo. Gli assicuratori fanno i belli con i soldi rubati degli altri. Il sistema si regge sullo sfruttamento dei lavoratori, proprio come dice l’articolo della costituzione. L’italia è un paese fondato sullo sfruttamento del lavoro altrui. In tutto questo caos, mi sembra normale che il compito dei coglioni spetta a noi!!!!!
Ave Cesare!!!! e mi raccomando fate il pieno alla macchina…che domani è un altro giorno!!!!
Massimiliano Cerrone
Anno nuovo, nuove manovre anticostituzionali. Mi chiedo quando gli Italiani prenderanno in considerazione la possibilità di non farsi più fregare da una massa di ladri? Aprite conti bancari, cambiatevi la macchina almeno tre volte a settimana, continuate a fare le pecore o meglio, le mucche da latte. Perché si sa, quando al governo Italiano servono i soldi, i pecoroni che pagano si trovano sempre!!!!! Felice Anno Nuovo…. e visto che ci siete, felice Ano nuovo.
Massimiliano Cerrone
Quanto odio l’ipocrisia dei media. Trapela attraverso le parole, i gesti, la voce carica di bramosia per le cattive notizie. Non si tratta di divulgare le notizie come tale, ma trapela l’ingordigia nella brutta notizia, pur di far notizia. Che schifo!! Mi sono sempre chiesto che effetto farebbe, leggere sui media notizie del tipo: “La signora Rossi dopo 9 ore di travaglio ha dato alla luce uno splendido neonato.” Ma no! Si cercano disperatamente i morti, il sangue, pur di far notizia e delle volte si crea una vera e propria paranoia scenografica pur di creare la storia.
Massimiliano Cerrone
Anche questo Natale è passato o sta passando. Mentre molti cantavano e festeggiavano, altri, come nelle migliori delle tradizioni non sono rimasti a guardare. Hanno messo bombe, ucciso uomini, donne e bambini. Si! Non ho nulla da obiettare, poiché oggi anche questa è normalità, ma nel dimostrare quanto inutile sanno essere certi uomini, lancio loro il mio più risentito disprezzo.
Massimiliano Cerrone
“Artefici di opere magnifiche che tingono il mondo con maestosità.
Meccanismi elaborati partoriti da menti brillanti che vomitano nell’oscurità orrore compresso.
Spicchi di realtà racchiusi in contesti assurdi che solo pochi osservano con l’intenzione di vedere e cambiare.
Schemi ben precisi e visibili delineano un futuro contestabile ma che si accetta con il senno del poi e la frenesia del subito.
Essenza di attimi passati che nessuno ricorderà per assenza momentanea degli stessi nel momento stesso che lo vivono. Pensieri disconnessi e realtà irreali, tingono l’ombra di colui che occupa lo spazio concesso.
Consumatore di speranze altrui, occupa l’ombra nella falsità di un volto che esprime finzione.
Vittima di se stesso esprime idiozia, certo di una realtà assurda che chiama vita.”Tratto da Apocalypto
di Massimiliano Cerrone
21/03/2011
Non sono mai stato un politico, non voglio esserlo, ne lo sarò mai.
Il mio punto di vista e di conseguenza il mio sdegno nasce puramente da un’analisi filosofica, umanitaria, di coscienza, dove l’essere umano e non gli interessi materiali sono sempre collocati come centro del tutto.
Perché odissea del genere umano?
Primo, perché credo vista l’attuale situazione militare, il termine “odissea” sia il più giusto, quello che rappresenta meglio, ancora una volta tutta “l’idiozia umana”.
Secondo, perché cos’è se non una odissea il vivere una situazione militarizzata o militarizzante? Riferendomi ovviamente a tutte le parti coinvolte. In una guerra, in nessuna guerra e la storia ne porta le prove e testimonianze, non esiste realmente ne un vinto ne un vincitore, non è mai esistito. I vincitori così come i vinti l’unica cosa che hanno sempre ottenuto sono state le sofferenze che i rispettivi popoli hanno dovuto subire. La guerra non è altro che il fallimento, il segno che identifica meglio gli errori orrori che sono stati commessi da tutte le parti coinvolte. Così come non esistono i “missili chirurgici” non esiste una “guerra giusta”. Le guerre sono state e continueranno sempre ad essere sbagliate. In egual modo, ogni forma di pensiero che passi o che preveda l’uso di qualsiasi forma di forza, di coercizione è sbagliata. Dov’è l’uguaglianza, dov’è la fraternità che per decenni tutti gli esseri umani hanno voluto sottolineare per giustificare le proprie azioni? Dov’è il diritto alla vita? Dov’è il diritto alla vita che ogni religione ha la presunzione di sottolineare? Perché di presunzione si tratta. Il voler concedersi la facoltà di parlare di diritto quando il diritto non viene mai perseguito è solo presunzione, presunzione nel pensare di avere il diritto di poter mentire. Così come il diritto di giustizia, che non è che una lieve brezza in un contesto caotico e tumultuoso governato dal vero e unico dio, il denaro. In questa nuova odissea, quello che ancora mi spinge a perseguire il mio unico fine, ovvero quello di stimolare la coscienza collettiva è sapere che nel mondo esistono molti che aspirano a quel diritto. Non posso credere che culture diverse, non possano coesistere pacificamente nella terra che ci è stata donata. Non posso credere che nel mondo possa esistere un solo essere umano che non vuole vivere in pace, se non è controllato da una fame smodata di ricchezza e potere. Ci siamo fatti del male, lo abbiamo sempre fatto e oggi, continuiamo a farcelo. Il fallimento ancora una volta è visibile e tangibile come non mai. In questo nuovo millennio, dov’è finita la nostra evoluzione?
Massimiliano Cerrone
Sapete di tanto in tanto mi piace navigare questo mondo, questo spazio ormai reso virtuale sotto diverse spoglie. Tanto per vedere cosa riportare altrove….
Mi chiedevo quale potesse essere la convenienza nel percorrere un’esistenza con un dito infilato su per il culo. Considerando che l’Italia ha sempre prodotto ottimi abiti e messo sempre un sacco di tasche ovunque, mi chiedevo quale fosse la convenienza di portarlo altrove….il dito?
Come disse un altro grande fesso che credeva in qualcosa, “Datemi una leva che vi solleverò il mondo”.
La leva signori, la leva, questo semplice attrezzo che può sollevare montagne e anche persone. Sii perché miei cari signori in questo caso la leva è proprio questo dito.Questo dito che portiamo sempre con noi e con cui ci fanno girare come trottole. Ci comandano e vincolano con le loro scelte le nostre vite. Con questo dito vi dicono quando ridere e quando non ridere, vi dicono quando dovete chinare il capo e quando dovete farlo due volte, vi dicono cosa pensare, cosa dire e cosa fare.
Ma questo è un dito magico? E’ un dito portante con il quale vi controllano.
Signori ma quando decidete di non farmi prendere più per il sedere e di decidere una buona volta di mandare a casa tutti questi politici del cazzo, ladri e truffatori.
Quando decidete di pensare con le Vostre teste, perché sappiate che anche coloro che pensano di farlo non sempre lo fanno, perché fanno parte di un’allucinazione collettiva!!!!!
Che lo sforzo sia sempre con Voi. In alto il dito della vittoria e siate fieri di essere Italiani controllati.
Ave Cesare
Sempre Massimiliano Cerrone
Le Ali: 160 Pagine inedite attraverso un fantasioso romanzo.
Il racconto, la storia, la paura, la solitudine, la ricerca di se stesso e della verità.
Prodotto di un procedimento a noi superiore, siamo tutti frammenti, schegge dalle proporzioni microscopiche in un mondo macroscopico, infinito. In questo mondo infinito, in continua espansione, niente è fine e niente è inizio. Come un tunnel che nessuno ha mai costruito, quella che potrebbe essere la fine, può essere anche l’inizio, quello che conta è come lo si percorre. Così la vita come la morte seguono lo stesso percorso, quello che cambia è solo il punto di vista. Nell’ignoranza di ciò che non capiamo, abbiamo creato i miti, sui miti abbiamo costruito nazioni e sulle nazioni abbiamo creato leggende. Infinite storie, hanno colorato piccole schegge, che si sono unite ad altre formando frammenti sempre più grandi. Come i pezzi di un puzzle dalle proporzioni cosmiche, il disegno finale ci è sconosciuto. Colori come il bianco e il nero hanno e continuano a tingere questi frammenti, bene e male, hanno preso possesso di spazi in cui annidare.
Il messaggio nella bottiglia non è altro che l’ultimo frammento che attraversa il tempo portando con se, per chi lo leggerà, il verdetto finale, l’appello finale. Se dobbiamo essere gli artefici della nostra fine, facciamolo almeno con la consapevolezza del giudizio e con la coscienza del bianco e del nero. Tutto quello che fu scritto, non deve essere, non può essere, solo un buon inizio, ma un giusto cammino. Oggi, purtroppo abbiamo perso il giusto percorso e colori meno vivaci continuano a tingere i frammenti.
Perché inviare un messaggio di pace nello spazio se non riusciamo a recepirlo sulla terra?
Se vogliamo invece, essere gli artefici della nostra fine, lasceremo che il nero ricopra indisturbato ogni cosa e il solo messaggio che tramanderemo, sarà quello della nostra fine nella piena ignoranza, senza aver saputo dare il giusto valore al senso della vita, al perché esistiamo. Cercare di migliorare è un diritto, un dovere che è intrinseco alla nostra natura, ma farlo sulle sofferenze altrui è un diritto che non ci spetta. Perché cerchiamo altre forme di vita, se siamo consapevoli che il nostro agire non può che essere visto e giudicato come dannoso e controproducente? Non dovremmo temere di “non trovare nessuno” la fuori, dovremmo invece temere il contrario, poiché potremmo essere giudicati per le nostre azioni.
In un mondo dove la libertà è diventata merce di scambio, in un mondo dove la giustizia e uguaglianza sono effimere chimere, dovremmo temere il giudizio e non cercarlo a tutti i costi.
In un mondo dove l’armonia è la chiave della vita, abbiamo scelto di suonare le note sbagliate. In un mondo dove tutto ha un senso, facciamo cose che non lo hanno. In un mondo, dove tutto o quasi ci è concesso, abbiamo scelto l’autodistruzione e la solitudine.
Le Ali…In un mondo dove tutto ha un senso.
Buona Lettura.
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Massimiliano Cerrone
Tratto da BuerCaim di Massimiliano CerroneTra alti e bassi, tra brutto ed inverosimile, la trama più intrigante di tutti i tempi volge al suo seguito. Coinvolti dai miti delle grandi produzioni digitali e dalle idee e speranze in esse racchiuse, continuiamo ad immaginare che il bianco vinca sempre sul nero e che l’atto umano, ormai perduto, possa ancora suscitare stupore. Lacrime digitali per sentimenti digitali. Lacrime non tanto per quello che suscitano, ma perchè sottolineano cosa stiamo perdendo o cosa abbiamo già perso. Lacrime alla memoria di un possibile che ostentiamo digitalmente, ma non facciamo nulla per renderlo reale. Che tutto faccia parte di un disegno già prescritto? Nel percorso dell’evoluzione, siamo destinati alla distruzione? Non posso che non ridere, il solo pensarlo è assurdo e totalmente privo di logica. Il controsenso, oserei dire colossale è più che evidente. Usiamo l’ingegno per creare oggetti sempre più perfetti ed innovativi, ma nonostante tutto non riusciamo a dare al materiale la giusta importanza. Non riusciamo o non vogliamo mettere la vita in primo posto e quando lo facciamo è sempre per un doppio fine che porta al potere personale. Viviamo nel controsenso una vita sempre più artefatta e mediocre, scarna, fredda, alternata ad una, che di tanto in tanto tingiamo con sprazzi d’amore. Piccole scene, piccoli castelli umanitari, le cui fondamenta, il più delle volte inesistenti o fatiscenti servono solo come copertura. Il presupposto del giusto, sono le fondamenta sul quale costruiamo un palazzo di contraddizioni e atrocità. Può sembrare una visione pessimistica del presente, ma non è così, anzi, direi che rappresenta un buon inizio per ammettere ed accettare qual’è il vero problema, ovvero, il potere. I soldi sono solo l’unico punto su cui fare leva, ma il fine resta l’idea del potere. Nella nostra divina perfezione, abbiamo un punto debole, un tallone d’Achille. Ci proponiamo con la scusa dei buoni propositi perchè sappiamo che verranno risolti con metodi controllati. Il fine, la speculazione, resta il fine supremo e nulla è più importante della meta finale, il guadagno. Se non rende non lo si fa, se rende lo si fa, se fa male ma rende, beh possiamo sempre dire che non lo sapevamo. Non è pessimismo pensare che il problema risiede nella struttura stessa di come le cose vengono condotte. La forma di pensiero che costruisce l’idea, nel vero senso della parola che è sbagliata, corrotta, contorta, falsa. Mille persone in questo modo riescono, non ha comandare su gli altri, ma ha comandare sul sistema che favorisce prettamente il loro interesse, camuffando il tutto, come normale procedimento nel nome del paese. In tutta questa melma, non è strano che sempre più persone, utilizzando i mezzi a loro disposizione, inventano, un mondo alternativo, un mondo in perenne sviluppo, con quelle cose che ogni giorno ci vengono a mancare nel mondo reale. L’idea stessa dell’eroe è cambiata. Oggi dell’eroe non apprezziamo l’eroe per quello che rappresenta ma, per i poteri che ha. Poteri che lo rendono unico, forte di dire no, questo no. Oggi quello che secondo il mio avviso amiamo in un super eroe è fino a che punto può spingersi per imporre il suo volere. Ovviamente sempre nella corretta visuale comune del bene. Tutto questo per dire semplicemente, che ognuno di noi, fondamentalmente sa cosa è bene e cosa non lo è. Ognuno di noi, suo malgrado, porta dentro di se la verità, la chiara padronanza di poter scindere il bene dal male. Tutto quello che facciamo è comandato dal nostro cervello; tutto quello che facciamo e nel modo in cui lo facciamo, è il risultato di un procedimento che noi stessi abbiamo elaborato e infine messo in pratica. Sappiamo istintivamente se, rispetto a quello che ci circonda stiamo o no facendo una cosa sbagliata. Il male?… Il male è un’invenzione per poter giustificare le cose che si fanno coscientemente sbagliate. E’ una pezza, il jolly, la testa di legno. La presenza del male permette di giustificare una guerra. Se poi la guerra non c’è, allora si creano i presupposti per poterla innescare, urlando al male. Chiaramente, poi a farla sono gli altri, così come a subirne le conseguenze e chi l’ha creata ne percepisce i guadagni, nel nome del bene ovviamente. Il male infatti, guarda caso, appare la dove, solo ed esclusivamente esistono i presupposti economici per scatenare caos e guerre. Perché il male non si manifesta non so, su un isola deserta priva di qualsiasi risorsa? Perché il male invece guarda caso si manifesta la dove esiste non so, un miniera di diamanti? Per il semplice motivo che se l’isola è sterile, priva di qualsiasi interesse nessun umano ne richiede la proprietà.Cammino per le strade della mia città osservando con stupore gli sguardi attoniti delle persone che ormai, schiacciati dal peso della speranza arrancano passo dopo passo sperando che il giorno dopo sia migliore del precedente. Una lenta corsa che giorno dopo giorno consuma lentamente le speranze di molti.Siamo solo uomini, ma così perfetti da essere incredibilmente imperfetti.
Massimiliano Cerrone