
Tratto da BuerCaim di Massimiliano CerroneTra alti e bassi, tra brutto ed inverosimile, la trama più intrigante di tutti i tempi volge al suo seguito. Coinvolti dai miti delle grandi produzioni digitali e dalle idee e speranze in esse racchiuse, continuiamo ad immaginare che il bianco vinca sempre sul nero e che l’atto umano, ormai perduto, possa ancora suscitare stupore. Lacrime digitali per sentimenti digitali. Lacrime non tanto per quello che suscitano, ma perchè sottolineano cosa stiamo perdendo o cosa abbiamo già perso. Lacrime alla memoria di un possibile che ostentiamo digitalmente, ma non facciamo nulla per renderlo reale. Che tutto faccia parte di un disegno già prescritto? Nel percorso dell’evoluzione, siamo destinati alla distruzione? Non posso che non ridere, il solo pensarlo è assurdo e totalmente privo di logica. Il controsenso, oserei dire colossale è più che evidente. Usiamo l’ingegno per creare oggetti sempre più perfetti ed innovativi, ma nonostante tutto non riusciamo a dare al materiale la giusta importanza. Non riusciamo o non vogliamo mettere la vita in primo posto e quando lo facciamo è sempre per un doppio fine che porta al potere personale. Viviamo nel controsenso una vita sempre più artefatta e mediocre, scarna, fredda, alternata ad una, che di tanto in tanto tingiamo con sprazzi d’amore. Piccole scene, piccoli castelli umanitari, le cui fondamenta, il più delle volte inesistenti o fatiscenti servono solo come copertura. Il presupposto del giusto, sono le fondamenta sul quale costruiamo un palazzo di contraddizioni e atrocità. Può sembrare una visione pessimistica del presente, ma non è così, anzi, direi che rappresenta un buon inizio per ammettere ed accettare qual’è il vero problema, ovvero, il potere. I soldi sono solo l’unico punto su cui fare leva, ma il fine resta l’idea del potere. Nella nostra divina perfezione, abbiamo un punto debole, un tallone d’Achille. Ci proponiamo con la scusa dei buoni propositi perchè sappiamo che verranno risolti con metodi controllati. Il fine, la speculazione, resta il fine supremo e nulla è più importante della meta finale, il guadagno. Se non rende non lo si fa, se rende lo si fa, se fa male ma rende, beh possiamo sempre dire che non lo sapevamo. Non è pessimismo pensare che il problema risiede nella struttura stessa di come le cose vengono condotte. La forma di pensiero che costruisce l’idea, nel vero senso della parola che è sbagliata, corrotta, contorta, falsa. Mille persone in questo modo riescono, non ha comandare su gli altri, ma ha comandare sul sistema che favorisce prettamente il loro interesse, camuffando il tutto, come normale procedimento nel nome del paese. In tutta questa melma, non è strano che sempre più persone, utilizzando i mezzi a loro disposizione, inventano, un mondo alternativo, un mondo in perenne sviluppo, con quelle cose che ogni giorno ci vengono a mancare nel mondo reale. L’idea stessa dell’eroe è cambiata. Oggi dell’eroe non apprezziamo l’eroe per quello che rappresenta ma, per i poteri che ha. Poteri che lo rendono unico, forte di dire no, questo no. Oggi quello che secondo il mio avviso amiamo in un super eroe è fino a che punto può spingersi per imporre il suo volere. Ovviamente sempre nella corretta visuale comune del bene. Tutto questo per dire semplicemente, che ognuno di noi, fondamentalmente sa cosa è bene e cosa non lo è. Ognuno di noi, suo malgrado, porta dentro di se la verità, la chiara padronanza di poter scindere il bene dal male. Tutto quello che facciamo è comandato dal nostro cervello; tutto quello che facciamo e nel modo in cui lo facciamo, è il risultato di un procedimento che noi stessi abbiamo elaborato e infine messo in pratica. Sappiamo istintivamente se, rispetto a quello che ci circonda stiamo o no facendo una cosa sbagliata. Il male?… Il male è un’invenzione per poter giustificare le cose che si fanno coscientemente sbagliate. E’ una pezza, il jolly, la testa di legno. La presenza del male permette di giustificare una guerra. Se poi la guerra non c’è, allora si creano i presupposti per poterla innescare, urlando al male. Chiaramente, poi a farla sono gli altri, così come a subirne le conseguenze e chi l’ha creata ne percepisce i guadagni, nel nome del bene ovviamente. Il male infatti, guarda caso, appare la dove, solo ed esclusivamente esistono i presupposti economici per scatenare caos e guerre. Perché il male non si manifesta non so, su un isola deserta priva di qualsiasi risorsa? Perché il male invece guarda caso si manifesta la dove esiste non so, un miniera di diamanti? Per il semplice motivo che se l’isola è sterile, priva di qualsiasi interesse nessun umano ne richiede la proprietà.Cammino per le strade della mia città osservando con stupore gli sguardi attoniti delle persone che ormai, schiacciati dal peso della speranza arrancano passo dopo passo sperando che il giorno dopo sia migliore del precedente. Una lenta corsa che giorno dopo giorno consuma lentamente le speranze di molti.Siamo solo uomini, ma così perfetti da essere incredibilmente imperfetti.
Massimiliano Cerrone